RIEDUCAZIONE POSTURALE

RIEDUCAZIONE POSTURALE
attraverso il Metodo Raggi® con Pancafit®.

Che cos'è e a cosa serve?


La terminologia potrebbe risultare sconosciuta e di difficile comprensione per la maggior parte delle persone: se introducessimo ora un termine molto più diffuso quale "stretching", potremmo per lo meno incominciare ad inquadrare per sommi capi questa tecnica che effettivamente lavora sull'allungamento muscolare, ma che produce risultati ben diversi in termini qualitativi e temporali rispetto allo "stretching" abitualmente applicato.

La finalità è quella di rieducare la postura, ovvero di correggere il modo in cui il corpo abitualmente si posiziona nello spazio.

La postura è il risultato di una serie di cause aventi fra loro origine diversa: traumi di diversa natura, stati emozionali, cattive abitudini, gesti sportivi o lavorativi reiterati sul lungo periodo, disfunzioni organiche, ecc. Una postura armoniosa non ha solo una valenza estetica, ma riflette uno stato di salute generale ed in particolare dell'apparato locomotore.
Correggere una brutta postura significa quindi dare sollievo a muscoli ed articolazioni dolenti e molto spesso risolvere definitivamente problematiche che si possono trascinare a fasi alterne per un'intera vita.

La tecnica Metodo Raggi® con Pancafit® è consigliabile a tutti e senza limiti d'età: è indispensabile per coloro che praticano sport in modo intenso poiché agevola i tempi di recupero e migliora le prestazioni, ma anche coloro che conducono una vita sedentaria possono trarne enormi benefici.

Come funziona?


Per spiegazioni dettagliate in merito ai principi su cui si fonda la tecnica dell'allungamento globale decompensato rimando a testi scientifici ben più esplicativi e, naturalmente, ben più complessi.
In questa sede mi limiterò ad una brevissima informazione ricordando innanzitutto che il nostro sistema locomotore prevede un'unità di fondo, rappresentata dalle catene muscolari.
Questo significa che non possiamo mai prescindere dal considerare il nostro corpo come un tutto unico e che, per fare un esempio, un danno ad uno specifico distretto corporeo può ingenerare una serie di adattamenti posturali che sul lungo periodo - complici appunto le catene muscolari - andranno a coinvolgere aree anche molto distanti rispetto alle regione che per prima ha registrato il problema.
Per meglio comprendere la cosa occorre sapere che il corpo in generale reagisce ad un trauma cercando di "isolare" il problema e di contenere il dolore.

Questa strategia, ovviamente necessaria in una prima fase, si traduce però in una limitazione del movimento: si aggiunga poi che il dolore stesso provoca irrigidimento muscolare dando origine ad un processo perversamente sinergico.
In poche parole la strategia che il corpo mette in atto per difendersi e sopravvivere è quella di irrigidire e di fibrotizzare.
A causa della strutturazione in catene, la muscolatura nella sua globalità registrerà nel tempo una serie di contratture ed "accorciamenti" che condizioneranno la struttura scheletrica sottostante e quindi la postura.
Potremmo ritrovarci così con le spalle incurvate, il dorso cifotizzato, il capo anteposto rispetto alla linea naturale della colonna vertebrale, le ginocchia costantemente in flessione di qualche grado e così via dicendo, senza che si siano forse mai verificati problemi che abbiano direttamente interessato le spalle, la schiena, il collo o le ginocchia, che tuttavia ora incominciano ad essere dolenti…

Anche se ci provassimo a questo punto non potremmo volontariamente assumere una postura corretta(potremmo forse essere in grado di farlo per qualche minuto): occorre una rieducazione posturale che vada a sciogliere i ponti fibrotici che si sono creati tra le fibre muscolari e che ci imprigionano in posture pericolosamente dannose per le nostre articolazioni.


Luoghi comuni


La maggioranza delle persone tende ad attribuire la responsabilità dei dolori al tempo che passa, in parte rassegnandosi a ciò che viene considerato come ineluttabile.
Pur riconoscendo che i processi d'invecchiamento fanno la loro parte, va assolutamente considerato che moltissimo si può ottenere attraverso l'applicazione di strategie corrette come il Metodo Raggi® con Pancafit®.

A conferma di quanto detto aggiungo che, da quanto personalmente osservato nel corso dell'esperienza, le cattive posture e le retrazioni muscolari non colpiscono solo coloro che si considerano "anziani": una larga fetta di pre-adolescenti e giovanissimi adulti mostra già questi segni che nel tempo si tradurranno inevitabilmente in sintomatologie dolorose.


Una piccola sfida


Provate a fare un semplicissimo test (ne sconsiglio l'esecuzione a coloro che hanno problemi di lombalgia): la classica flessione in avanti del busto eseguita a gambe tese ed unite per verificare se - e con quanta fatica - le dita delle mani toccano terra.
Posso assicurare che la quasi totalità delle persone indipendentemente dall'età ha difficoltà ad eseguire questo esercizio apparentemente semplice: tra l'altro anche quando l'obiettivo sembra essere stato raggiunto (ovvero si tocca terra) non ci si rende conto di aver messo in atto una serie di compensi per raggiungere lo scopo.

Anche in questo caso entra in gioco un luogo comune e si attribuisce la responsabilità della cosa ad una "colonna troppo rigida": in realtà le articolazioni vertebrali sono in questo caso le imputate minori e la mancata fluidità di questo gesto è da collegarsi ad una catena posteriore accorciata nella sua globalità (riprovate l'esercizio e vi renderete conto che la zona maggiormente in tensione è quella dei muscoli posteriori delle gambe).


Quali problemi si possono trattare?

 
Affermare che il metodo Metodo Raggi® con Pancafit® migliora in senso lato la postura è piuttosto ovvio a questo punto del nostro discorso.
Per esprimermi in un altro modo potrei aggiungere che si tratta di una tecnica molto versatile che può agire positivamente su problematiche articolari come le artrosi (cervicale, del ginocchio, dell'anca, ecc.) e le algie di vario genere, ma trova anche applicazione nelle cefalee miotensive, nei blocchi respiratori, nelle stasi venose e linfatiche determinate da rigidità muscolare, nella rieducazione post-traumatica ed operatoria, nel recupero atletico, ecc.

Quando possibile è inoltre consigliabile l'abbinamento del massaggio decontratturante all'applicazione del Metodo Raggi® con Pancafit® poiché si producono risultati in tempi più rapidi, vista la sinergia che queste due tecniche possiedono.

Per ogni ulteriore approfondimento si rimanda a
 "www.posturalmed.org"